Immersione al lago di Capo D'Acqua
Il lago, di proprietà privata, si trova all’interno del Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, immerso in una natura
incontaminata di vasto interesse archeologico (ricordiamo il GUERRIERO
di Capestrano).
L’invaso nasce nella seconda metà degli anni ’60 per avere nella zona
una riserva idrica per l’irrigazione dei terreni circostanti; oggi,
dopo il black out del 2006, è utilizzato anche per la produzione di
energia elettrica rivenduta all’ENEL, grazie ad una centrale
idroelettrica pre-esistente per l’alimentazione delle due pompe di
forzatura dell’acqua.
Il lago è alimentato da molte sorgenti in superficie e altrettante
sommerse. Queste sorgenti alimentavano in origine un corso d’acqua che,
unendosi alle altre due sorgenti, quella di Presciano e quella del lago
di Capestrano, formavano il fiume TIRINO. In prossimità di questi corsi
d’acqua sono stati realizzati, pressappoco in età medioevale, due MULINI
e un Colorificio. Oggi l’edificio del colorificio è ancora visibile in
superficie, mentre i due mulini si trovano sommersi, in buono stato di
conservazione, visitabili da subacquei in possesso di qualsiasi brevetto
subacqueo data la facile immersione.
L’invaso garantisce, proprio per la sua natura di lago sorgivo,
un’ottima visibilità (all’incirca di 70 mt) e una flora lacustre
particolare, propria degli ambienti sorgivi di quota (il lago si trova
all’incirca a 330 m.s.l.m.).
Per quanto riguarda la fauna, il lago offre una consistente
popolazione di Trote Fario, duramente minacciate dall’immissione
abusiva, nel 2005, di tre lucci, che hanno spaventato anche la fauna
aviaria. Successivamente al loro avvistamento si è dato mandato, da
parte del Comune di Capestrano e dei proprietari dell’invaso di cacciare
i lucci, ad alcuni pescatori locali. Nel 2007 è stato catturato
l’ultimo luccio rimasto, pesava orai circa 12 kg ed era lungo circa 110
cm. Oggi vediamo finalmente ricrescere la fauna lacustre, anche se
quella aviaria risente ancora dell’effetto dei lucci (era presente anche
una considerevole popolazione di gamberi di fiume oggi sterminata per
una pesca aggressiva).
L’invaso offre a tutti i subacquei che lo frequentano, proprio per la
sua natura particolare, un ambiente sommerso molto affascinante e
misterioso caratterizzato da alberi, abitazioni, strade e manufatti vari
sommersi. Non è facile immaginare il fascino e l’atmosfera fantastica
che queste immersioni generano.
L’immersione a Capo D’Acqua tra i mulini sommersi
Il lago si trova nella frazione di Capestrano AQ per l’appunto quella di Capo D’Acqua (o come erroneamente chiamato Capodacqua).
L’immersione nell’invaso artificiale di Capo D’Acqua, porta tutti i
subacquei di qualsiasi esperienza a visitare i due mulini sommersi.
Il primo mulino sommerso a Capo D’Acqua è quello nel peggior stato di
conservazione, ma ci mostra ancora le pale che azionavano le macine,
dal fascino non trascurabile.
Il secondo mulino sommerso nel lago di Capo D’Acqua è la struttura
più bella e affascinante con diverse strutture e ambienti sommersi, oggi
dopo il terremoto del 06 aprile del 2009 la struttura ha subito diversi
danni, un arco è venuto giù.
N.B. Le autorizzazioni per le immersioni al lago di Capo D’Acqua e la visita alle sue strutture sommerse vengono rilasciate unicamente da Atlantide sub perché il lago è in loro gestione, e le immersioni sono tutte guidate dal loro staff.
Acquelibere
Diving Club organizza viaggi di
vario genere,tra cui quelli con lo scopo di visitare relitti più o meno
famosi, reef sperduti lontano dalla
costa, o pareti con caratteristiche tali da renderle uniche. Alla ricerca di
luoghi più incontaminati possibile in modo da vedere la forza della vita marina
nella sua interezza e integrità.
Fonte: https://www.atlantidesub.com/131-Capo-DAcqua.html
Foto: Michele Favaron
Per informazioni su viaggi, immersioni e corsi contattare Acqueliberesub via Unità d'Italia 7, 35010 Limena (PD)
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