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mercoledì 23 maggio 2018

RELITTO ROSALIE MOLLER

Relitto Rosalie Moller



La nave Rosalie Moller sta velocemente diventando uno dei più famosi relitti del Mar Rosso. Di dimensioni un po’ superiori al suo vicino "Thistlegorm", il relitto riposa a 50 metri di profondità con l'albero di maestra a 18 metri sotto la superficie del mare. Misurava 110 metri e aveva una stazza di quasi  4000 tonnellate.

Varata nei primi del 1900 con il nome di "Francis" fu costruita a Glasgow, in Scozia da Barclay Curle and CO. Fu successivamente venduta ad un'altra compagnia, la Moller Line, e ribattezzata con il nome di "Rosalie Moller".  Veniva utilizzato per fornire di carbone "Best Welsh" le navi mercantili e le flotte degli alleati durante la seconda guerra mondiale.
Il suo ultimo viaggio ebbe inizio come tutti gli altri, caricando per quella che sarà l'ultima volta  il carbone "Best Welsh" era quasi la fine di Luglio del 1941. La sua destinazione finale era Alessandria d'Egitto, giunta in Mar Rosso stazionò alla fonda mentre attendeva  istruzioni per attraversare lo Stretto di Suez.
Nella notte dell' 8 Ottobre 1941, due giorni dopo l'affondamento del Thistlegorm, la nave Rosalie Moller  attaccata dai bombardieri Heinkel, colò a picco rapidamente per uno squarcio enorme  provocato a tribordo.  Morirono due persone mentre gli altri, grazie alle scialuppe di salvataggio, si salvarono.
 Il relitto del Rosalie Moller si trova nella parte occidentale dell'Isola di Gubal, a nord di Hurghada. E’  intatto ed in perfette condizioni, è appoggiato sul fondo sabbioso. 


Scendendo dalla cima di ancoraggio verso l'albero di trinchetto, la vista del faro dell'albero maestro emoziona non poco. Proseguendo la discesa, ad una profondità di circa 40 metri, appaiono il ponte e la prua. Un po’ sotto l'ancora di destra è sganciata e la catena va verso il fondo fino a perdersi nel blu. L'altra è invece rimasta al suo posto. I parapetti sono ancora in buone condizioni come del resto tutto le attrezzature sul ponte: argani, verricelli e gomene. Straordinario è trovare tutto al loro posto, emozionante.
Dopo parecchie immersioni siamo riusciti a scovare, sul ponte principale, il portello che permette l'accesso al quartiere di poppa. Sul ponte di poppa si scorge intatta la ciminiera. Una scaletta conduce ad un'altra ciminiera a vapore in rame, molto bella. I boccaporti del centro della nave non esistono più e all'interno l’intero il carico di carbone si presenta gigantesco. Stranamente, anche se il legno dei ponti è ormai consumato dal mare e il tempo, gli oblò sono tuttora presenti, alcuni nella loro posizione originaria, altri caduti, sono sparsi nei piani sottostanti.







Verso poppa,la penetrazione della nave è possibile da due passerelle che corrono parallele lungo le fiancate, permettendo l'ingresso alle cabine da entrambe i lati. 


In questa zona si trovano la cabina di segnalazione, la cambusa dove è ancora appesa la batteria da cucina e la sala motori. Andando oltre, è visibile l'albero posteriore e le gru delle scialuppe di salvataggio sospese a 35 metri di profondità. Sotto, l'enorme elica si trova a 45 metri e osservandola curiosamente manca di una lama. Il danno che interessa tutta la parte anteriore del vascello è leggermente più evidente a tribordo.
La visibilità è abbastanza buona, di norma 15-20 metri. Coralli e pesci ricoprono completamente il relitto, una quantità enorme di “Glass Fish” che si muove con sincronia e compone forme ed effetti ottici molto divertenti. 



Non è da escludere che durante una visita al Rosalie Moller ci si possa imbattere in un incontro breve e fortuito con delfini e altri pesci di grossa taglia. Il relitto è un paradiso per gli appassionati di fotografia subacquea, anche se i sedimenti potrebbero creare sospensioni e risultare dannosi alla riuscita di buone fotografie.

Acquelibere  Diving  Club organizza viaggi di vario genere,tra cui quelli con lo scopo di visitare relitti più o meno famosi,  reef sperduti lontano dalla costa, o pareti con caratteristiche tali da renderle uniche. Alla ricerca di luoghi più incontaminati possibile in modo da vedere la forza della vita marina nella sua interezza e integrità.

Testo: Patrizia Cubadda
Foto: Michele Favaron

Per informazioni su viaggi, immersioni e corsi contattare Acqueliberesub via Unità d'Italia 7, 35010 Limena (PD)

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