Relitto Rosalie Moller
La nave Rosalie Moller sta
velocemente diventando uno dei più famosi relitti del Mar Rosso. Di dimensioni
un po’ superiori al suo vicino "Thistlegorm", il relitto riposa a 50
metri di profondità con l'albero di maestra a 18 metri sotto la superficie del
mare. Misurava 110 metri e aveva una stazza di quasi 4000 tonnellate.
Varata nei primi del 1900 con il nome di "Francis" fu costruita a Glasgow, in Scozia da Barclay Curle and CO. Fu successivamente venduta ad un'altra compagnia, la Moller Line, e ribattezzata con il nome di "Rosalie Moller". Veniva utilizzato per fornire di carbone "Best Welsh" le navi mercantili e le flotte degli alleati durante la seconda guerra mondiale.
Il suo ultimo viaggio ebbe
inizio come tutti gli altri, caricando per quella che sarà l'ultima volta
il carbone "Best Welsh" era quasi la fine di Luglio del 1941. La sua
destinazione finale era Alessandria d'Egitto, giunta in Mar Rosso stazionò alla
fonda mentre attendeva istruzioni per
attraversare lo Stretto di Suez.
Nella notte dell' 8 Ottobre 1941, due giorni dopo l'affondamento del Thistlegorm, la nave Rosalie Moller attaccata dai bombardieri Heinkel, colò a picco rapidamente per uno squarcio enorme provocato a tribordo. Morirono due persone mentre gli altri, grazie alle scialuppe di salvataggio, si salvarono.
Nella notte dell' 8 Ottobre 1941, due giorni dopo l'affondamento del Thistlegorm, la nave Rosalie Moller attaccata dai bombardieri Heinkel, colò a picco rapidamente per uno squarcio enorme provocato a tribordo. Morirono due persone mentre gli altri, grazie alle scialuppe di salvataggio, si salvarono.
Il relitto del Rosalie Moller si trova nella
parte occidentale dell'Isola di Gubal, a nord di Hurghada. E’ intatto ed in perfette condizioni, è
appoggiato sul fondo sabbioso.
Scendendo dalla cima di
ancoraggio verso l'albero di trinchetto, la vista del faro dell'albero maestro
emoziona non poco. Proseguendo la discesa, ad una profondità di circa 40
metri, appaiono il ponte e la prua. Un po’ sotto l'ancora di destra è
sganciata e la catena va verso il fondo fino a perdersi nel blu. L'altra è
invece rimasta al suo posto. I parapetti sono ancora in buone condizioni come
del resto tutto le attrezzature sul ponte: argani, verricelli e gomene.
Straordinario è trovare tutto al loro posto, emozionante.
Dopo parecchie immersioni siamo riusciti a scovare, sul ponte principale, il portello che permette l'accesso al quartiere di poppa. Sul ponte di poppa si scorge intatta la ciminiera. Una scaletta conduce ad un'altra ciminiera a vapore in rame, molto bella. I boccaporti del centro della nave non esistono più e all'interno l’intero il carico di carbone si presenta gigantesco. Stranamente, anche se il legno dei ponti è ormai consumato dal mare e il tempo, gli oblò sono tuttora presenti, alcuni nella loro posizione originaria, altri caduti, sono sparsi nei piani sottostanti.
Dopo parecchie immersioni siamo riusciti a scovare, sul ponte principale, il portello che permette l'accesso al quartiere di poppa. Sul ponte di poppa si scorge intatta la ciminiera. Una scaletta conduce ad un'altra ciminiera a vapore in rame, molto bella. I boccaporti del centro della nave non esistono più e all'interno l’intero il carico di carbone si presenta gigantesco. Stranamente, anche se il legno dei ponti è ormai consumato dal mare e il tempo, gli oblò sono tuttora presenti, alcuni nella loro posizione originaria, altri caduti, sono sparsi nei piani sottostanti.
Verso poppa,la penetrazione
della nave è possibile da due passerelle che corrono parallele lungo le
fiancate, permettendo l'ingresso alle cabine da entrambe i lati.
In questa zona
si trovano la cabina di segnalazione, la cambusa dove è ancora appesa la
batteria da cucina e la sala motori. Andando oltre, è visibile l'albero
posteriore e le gru delle scialuppe di salvataggio sospese a 35 metri di
profondità. Sotto, l'enorme elica si trova a 45 metri e osservandola curiosamente
manca di una lama. Il danno che interessa tutta la parte anteriore del vascello
è leggermente più evidente a tribordo.
La visibilità è abbastanza
buona, di norma 15-20 metri. Coralli e pesci ricoprono completamente il relitto,
una quantità enorme di “Glass Fish” che si muove con sincronia e compone forme
ed effetti ottici molto divertenti.
Non è da escludere che durante una visita
al Rosalie Moller ci si possa imbattere in un incontro breve e fortuito con
delfini e altri pesci di grossa taglia. Il relitto è un paradiso per gli
appassionati di fotografia subacquea, anche se i sedimenti potrebbero creare
sospensioni e risultare dannosi alla riuscita di buone fotografie.
Testo: Patrizia Cubadda
Foto: Michele Favaron
Per informazioni su viaggi, immersioni e corsi contattare Acqueliberesub via Unità d'Italia 7, 35010 Limena (PD)
cell. +39 3357808755
mail. acqueliberepd@gmail.com
sito. Acquelibere sub
blog. Blog Ufficiale
Nessun commento:
Posta un commento